Onorevoli Colleghi! - La massiccia emigrazione italiana negli anni '50 e '60 poneva le premesse per una più qualificata presenza dell'arte culinaria negli anni che vanno dall'80 ai giorni nostri.
      Di fatto la cucina italiana in Europa, già apprezzata negli anni '70 e '80, ha trovato il modo di essere osannata come cucina di eccellenza per i suoi sapori, grazie soprattutto ai nostri chef e ai prodotti agro-alimentari regionali.
      Questi prodotti, purtroppo, non vengono sufficientemente fatti conoscere nonostante la valenza indiscussa della nostra cucina e la sapienza dei cuochi, con la loro grande volontà di emergere, abbiano fatto sì che i ristoranti italiani diventassero templi indiscussi e prestigiosi del mangiar bene.
      La presente proposta di legge prevede, al fine di garantire la conoscenza di tali prodotti, l'istituzione della scuola dell'arte della cucina italiana.
      In generale, con le disposizioni della stessa proposta di legge, si vuole richiamare all'attenzione delle autorità, sia regionali che private, la necessità di garantire

 

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una commercializzazione dei prodotti non solo attraverso la grande distribuzione ma anche tramite le decine di migliaia di ristoranti sparsi in Europa e negli altri continenti.
      La ristorazione italiana nel mondo, con il passare del tempo, ha iniziato a svilupparsi verso migliori condizioni di qualità sia per i prodotti utilizzati sia per il buon rapporto che si è saputo instaurare con i clienti, anche non italiani.
      Tale sviluppo è avvenuto in modo disarmonico, senza linee guida, schemi precisi e organizzati e senza una vera rete formativa, ma solo con improvvisazione e tentativi di un certo volontariato, non riuscendo a far decollare e promuovere il «sistema Italia».
      Attualmente, in tutto il mondo, vi sono circa 65.000 ristoranti che si definiscono «italiani»: nella sola Europa, inclusa la Russia, essi arrivano alla cifra di 26.000, quasi tutti gestiti da italiani.
      La presente proposta di legge vuole essere un reale strumento di diffusione della cucina e dei prodotti enogastronomici regionali, promuovendo una vera vetrina permanente dei ristoranti italiani all'estero, grazie anche all'istituzione della menzionata scuola dell'arte della cucina italiana e di appositi istituti professionali.
 

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